Palazzo Grossi-Corradini (XIX secolo)

Il palazzo fu edificato nel 1811 da Giambattista Gennaro Grossi (Arce, 24 giugno 1756 – Napoli, 23 marzo 1823).

L’edificio, strutturato su quattro livelli, presenta soluzioni architettoniche di gusto neoclassico riscontrabili nell’avanzamento del corpo centrale del fabbricato rispetto alle porzioni laterali e la suddivisione della superficie della facciata a riquadri e marcapiani ben distinti, al cui centro sono inserite le finestre. Tra il terzo e il quarto piano uno sporgente cornicione rivela la posteriore costruzione del piano più elevato. Nell’edificio la mattina del 27 maggio 1849 il sindaco Ferdinando Grossi accolse Giuseppe Garibaldi.

Giambattista Gennaro Grossi studiò a Napoli, dove conseguì la laurea in giurisprudenza. Svolse importanti incarichi istituzionali su nomina del Re Ferdinando IV di Borbone: tra i più prestigiosi quello di Uditore generale dello Stato di Montecassino nel 1802. Nelle vesti di avvocato nel 1806 assistette agli interessi dei comuni di Arce, Rocca d’Arce e Roccasecca nel dirimere le controversie tra comuni ed ex feudatari seguite all’abolizione della feudalità. Nel 1821 il Re Ferdinando IV lo nominò Regio Istoriografo, essendo socio dell’Accademia Pontaniana, Della Volsco-Veliterna e della Reale Ercolanense. Visse l’epoca turbolenta della Repubblica napoletana e del successivo decennio francese, mantenendo comunque posizioni di rilievo in seno alle istituzioni del Regno. Numerose le sue opere letterarie e pubblicazioni. Nel 1813 pubblicò il primo volume di un lavoro in forma di epistolare sul popolo dei Volsci e nel 1816, con il secondo volume dal titolo: Lettere istorico-filologiche e scientifiche illustrative delle antiche città dei Volsci indi Lazio Nuovo, dette alle stampe la prima monografia storica di Arce. Nello stesso anno pubblica il terzo volume nel quale si occupa de La Patria di Cicerone: uno studio sui monumenti dell’antica Arpino per la quale ricevette la cittadinanza onoraria di quella città. Nel 1820 pubblicò due volumi dal titolo Le belle arti: nel primo raccolse notizie relative alla storia della musica dall’antica Grecia fino all’epoca a lui contemporanea con particolare attenzione al Regno di Napoli. Nel secondo volume tratta degli artisti del disegno attivi nel Regno di Napoli dalla colonizzazione greca al ‘700, tra i quali sono presenti i pittori arcesi Alessandro Guglielmi e Gioacchino Germani. Nel corso dei suoi studi condusse un’attività di ricerca e raccolta di epigrafi e antiche iscrizioni rinvenute durante i viaggi in Terra di Lavoro e nel Sannio, a cui seguirono le pubblicazioni di trattati nei quali vengono illustrate le iscrizioni dell’antica Cassino, di Interamna Lirenate, di Sessa, Venafro e Teano.

In questo palazzo visse Federico Grossi, nipote di Giambattista, avvocato e uomo politico. (Napoli, 12 novembre 1838 – Arce, 11 dicembre 1922).

“(…) uno strenuo difensore del territorio di estrazione, sempre pronto a cogliere le occasioni di sviluppo offerte dai provvedimenti politici dei governi nazionali e locali per stimolare la crescita sociale della popolazione di Terra di Lavoro in generale e quella del circondario di Sora in particolare.”

(Bellucci, 2003)

Federico Grossi visse la giovinezza in Napoli dove nel 1859 conseguì la laurea in giurisprudenza. Ad Arce partecipò attivamente alla vita politica e amministrativa, ricoprendo le cariche di consigliere comunale, assessore e Sindaco dal 1862 al 1910 e anche successivamente. Per oltre quarant’anni fu consigliere provinciale e dal 1902 al 1906 Presidente dell’amministrazione provinciale di Terra di Lavoro. Nel 1876 fu eletto alla Camera dei Deputati nel collegio elettorale di Pontecorvo e confermato per le otto legislature successive. A Federico Grossi va attribuito il merito di aver sostenuto l’insediamento nel 1889 del Regio Polverificio di Fontana Liri ove era prodotta polvere da sparo e la costruzione della linea ferroviaria Roccasecca-Avezzano (1884-1902).

Fonti bibliografiche

P. Cayro, Storia sacra e profana d’Aquino e sua diocesi, libro I, Napoli 1808 (ristampa anastatica, Pontecorvo 1981)

F. Corradini, …di Arce in Terra di Lavoro, Arce 2004

R. Fraioli, Memorie di un paese. Le immagini di Arce nella “filigrana” della storia, Montecassino 2005

G.G. Grossi, Lettere istoriche-epigrafiche e scientifiche illustrative delle antiche città de’ Volsci indi Lazio nuovo, vol.II, Napoli 1816

Grossi-Corradini palace (19th century)

Arce, Umberto I square

The palace was built in 1811 by Giambattista Gennaro Grossi (Arce, June 24, 1756 – Naples, March 23, 1823).

Grossi studied in Naples, where he graduated in law. He carried out important institutional roles on the appointment of King Ferdinand IV of Bourbon: among the most prestigious was that of General Auditor of the State of Montecassino in 1802. In the role of lawyer in 1806 he assisted the interests of the municipalities of Arce, Rocca d’Arce and Roccasecca in the settlement disputes between municipalities and former feudal lords following the abolition of feudalism. In 1821 King Ferdinand IV appointed him Royal Historiographer, being a member of the Pontaniana, Della Volsco-Veliterna and Reale Ercolanense Academy. He lived through the turbulent era of the Neapolitan Republic and the subsequent French decade, while maintaining important positions within the institutions of the Kingdom. Numerous his literary works and publications. In 1813 he published the first volume of a work in the form of an epistolary on the Volsci people and in 1816, with the second volume entitled: Historical-philological and scientific illustrative letters of the ancient cities of the Volsci indi Lazio Nuovo, the first monograph was printed historical of Arce. In the same year he published the third volume in which he deals with Cicero’s La Patria: a study on the monuments of ancient Arpino for which he received the honorary citizenship of that city. In 1820 he published two volumes entitled The fine arts: in the first he collected information relating to the history of music from ancient Greece to his contemporary era with particular attention to the Kingdom of Naples. The second volume deals with the drawing artists active in the Kingdom of Naples from the Greek colonization to the 18th century, including the Arcese painters Alessandro Guglielmi and Gioacchino Germani. During his studies he conducted a research and collection of epigraphs and ancient inscriptions found during his trips to Terra di Lavoro and in the Sannio, which was followed by the publications of treaties in which the inscriptions of the ancient Cassino, of Interamna are illustrated Lirenate, by Sessa, Venafro and Teano.

Federico Grossi, grandson of Giambattista, lawyer and politician lived in this building. (Naples, November 12, 1838 – Arce, December 11, 1922).

“(…) a staunch defender of the territory of extraction, always ready to seize the opportunities for development offered by the political measures of national and local governments to stimulate the social growth of the population of Terra di Lavoro in general and that of the Sora district in particular.”

                                                                                  (Bellucci, 2003)

Federico Grossi lived his youth in Naples where in 1859 he obtained a degree in law. In Arce he actively participated in political and administrative life, holding the positions of municipal councilor, councilor and mayor from 1862 to 1910 and even later. For over forty years he was provincial councilor and from 1902 to 1906 President of the provincial administration of Terra di Lavoro. In 1876 he was elected to the Chamber of Deputies in the constituency of Pontecorvo and confirmed for the next eight legislatures. Federico Grossi is credited with having supported the establishment in 1889 of the Royal Polverificio di Fontana Liri where gunpowder was produced and the construction of the Roccasecca-Avezzano railway line (1884-1902).

Palais Grossi-Corradini (XIXe siècle)

Arce, la rue Corte Vecchia (Cour Vieille)

Le bâtiment a été construit en 1811 par Giambattista Gennaro Grossi (Arce, 24 juin 1756 – Naples, 23 mars 1823).

Il exerce des fonctions institutionnelles importantes sur la nomination du roi Ferdinand IV de Bourbon : parmi les plus prestigieux, celui d’auditeur général de l’État de Montecassino en 1802. A cette époque, il approfondit les études de l’histoire qu’il avait toujours cultivées. Culteur des antiquités et des arts, il a été l’auteur d’ouvrages relatifs aux recherches menées dans les domaines de l’archéologie, de l’épigraphie antique et des beaux arts. En 1816, il publia la première monographie historique d’Arce.

Dans ce bâtiment, il vit Federico Grossi, neveu de Jambattista, avocat et homme politique. (Naples, 12 novembre 1838 – Arce, 11 décembre 1922).

“(…) un ardent défenseur du territoire d’extraction, toujours prêt à saisir les occasions de développement offertes par les mesures politiques prises par les gouvernements nationaux et locaux pour stimuler la croissance sociale de la population de terre de travail en général et de l’arrondissement de Sora en particulier.”

(Bellucci, 2003)

Le bâtiment a été construit en 1811 par Giambattista Gennaro Grossi (Arce, 24 juin 1756 – Naples, 23 mars 1823).

Le grand-père a étudié à Naples, où il a obtenu son diplôme de droit. Il accomplit d’importantes tâches institutionnelles sur la nomination du Roi Ferdinand IV de Bourbon : parmi les plus prestigieux, celui d’auditeur général de l’État de Montecassino en 1802. En sa qualité d’avocat, il a servi en 1806 les intérêts des communes d’Arce, de Rocca d’Arce et de Roccasionecca dans le règlement des différends entre communes et anciens féodataires qui ont suivi l’abolition de la féodalité.  En 1821, le Roi Ferdinand IV l’a nommé Regio Istoriographe, associé de l’Académie Pontanienne, De Volsco-Veliterna et de la Royale Ercolanense. Il y a eu l’époque turbulente de la République napolitaine et de la décennie française qui a suivi, tout en conservant des positions importantes au sein des institutions du Royaume. De nombreuses oeuvres littéraires et publications. En 1813, il publia le premier volume d’un travail en forme d’épisode sur le peuple Volsci et en 1816, avec le deuxième volume intitulé : Lettres historiquement-filologiques et scientifiques illustrant les anciennes villes des Volsci indi Lazio Nouveau, qui ont été la première monographie historique d’Arce aux imprimés. La même année, elle publie le troisième volume dans lequel elle s’occupe de La Patrie de Cicéron: une étude sur les monuments de l’ancienne Arpino, pour laquelle il a reçu la nationalité honoraire de cette ville. En 1820, elle publia deux livres intitulé Les Beaux-Arts : dans la première, il a recueilli des informations sur l’histoire de la musique de l’ancienne Grèce jusqu’à son époque contemporaine, en accordant une attention particulière au Royaume de Naples. Dans le deuxième volume, il est question des artistes du dessin actifs au Royaume de Naples, de la colonisation grecque à 1970, parmi lesquels figurent les peintres arctiques Alessandro Guglielmi et Gioacchino Germani. Au cours de ses études, il a mené une recherche et une collection d’anciennes inscriptions et d’épigraphes découvertes lors des voyages en Terre de Travail et dans le Sannio, qui ont suivi les publications de traités où sont illustrées les inscriptions de l’ancienne Cassino, d’Interman Lirenate, de Sessa, Venafro et Teano.

Dans ce bâtiment, il vit Federico Grossi, neveu de Jambattista, avocat et homme politique. (Naples, 12 novembre 1838 – Arce, 11 décembre 1922).

“(…) un ardent défenseur du territoire d’extraction, toujours prêt à saisir les occasions de développement offertes par les mesures politiques prises par les gouvernements nationaux et locaux pour stimuler la croissance sociale de la population de terre de travail en général et de l’arrondissement de Sora en particulier.”

(Bellucci, 2003)

Federico Grossi vit sa jeunesse à Naples, où il a obtenu son diplôme de droit en 1859. A Arce participait activement à la vie politique et administrative en assumant les fonctions de conseiller municipal, d’assistant et de maire de 1862 à 1910, puis. Pendant plus de quarante ans, il fut conseiller provincial et de 1902 à 1906 président de l’administration provinciale de Terre de Travail. En 1876, il a été élu à la Chambre des députés de la circonscription de Pontecorvo et confirmé pour les huit législatures suivantes. Frédéric Grossi a reçu le mérite d’avoir soutenu l’installation en 1889 du Regio Polveriio de Fontana Liri, où de la poudre était produite et la construction de la ligne ferroviaire Roccasecca-Avezzano (1884-1902).