La sorgente “Ammoccatora”

Località “Ammoccatora”, già “Pisciareglie”. Il toponimo più antico “Pisciareglie” stava ad indicare la presenza sul posto di sorgenti superficiali da cui si poteva attingere: ciò è stato possibile fino quando non è stato realizzato l’impianto della centrale idroelettrica. Il toponimo “Ammoccatora” (imbocco) si è aggiunto a seguito della realizzazione della galleria di captazione parziale delle acque del Fiume Liri.
Da questo luogo, infatti, una galleria sotterranea del diametro di 4 m, lunghezza 3.960 m e pendenza 1,2665% riceve le acque del Liri dal canale di captazione denominato “Trincerone” per riportarle alla luce in località “Collemezzo” nei pressi del laghetto di San Giacomo.
La “Galleria” è parte dell’impianto idroelettrico di Ceprano per la cui costruzione il 20 Giugno 1919 l’allora Società Mediterranea di Elettricità (Oggi Enel) richiedeva la concessione per derivare acqua dal fiume Liri a valle dell’esistente diga di Cerasoli a scopo di produzione di energia idroelettrica in tre impianti mediante due bacini intermedi. La concessione fu approvata in data 6 agosto 1926 con il Regio Decreto n.8338. I lavori di realizzazione dell’intero impianto si svolsero tra il 1925 e 1929, anno in cui l’impianto entrò in funzione. Il certificato di collaudo datato 16 agosto 1934, venne approvato nel 1935.

Curiosità: i lavori furono eseguiti manualmente da operai provenienti in larga parte dall’Abruzzo. Alcuni di loro conobbero e sposarono ragazze arcesi.